PER UNA TELEMEDICINA CHE SIA MEZZO E NON METODOLOGIA – UN CONTRIBUTO DI BRUNO ROS, BTS SPA

Bruno Ros, Presidente e CEO di BTS SpA, si è laureato in Ingegneria Elettronica all’Università di Padova, con una specializzazione in computer vision e intelligenza artificiale. È stato fondatore e CEO di eMotion Srl nel 2000, primo spinoff ufficiale dell’Università di Padova. Dal 2004 è l’amministratore delegato di BTS SpA dopo l’avvenuta fusione con eMotion e dal 2013 ricopre anche la posizione di Presidente di BTS Spa e di BTS Bioengineering Corp. controllata americana del gruppo. Nel corso della sua carriera ha contribuito alla ideazione e progettazione della maggior parte delle tecnologie e dei prodotti del gruppo BTS, con particolare coinvolgimento nella progettazione dei sistemi di motion analysis utilizzanti telecamere ad altissime prestazioni e sensori indossabili miniaturizzati per la misura dell’attività muscolare e del movimento del corpo umano tramite IMU. Nel corso degli ultimi anni, si è particolarmente interessato allo sviluppo delle nuove tecnologie e metodiche per rendere fruibili le tecnologie di BTS SpA ad una più ampia platea di utilizzatori anche in ambito domiciliare. È autore inoltre di alcuni brevetti di proprietà di BTS riguardanti sonde EMG e piattaforme di forza.

Sulla base della trentennale esperienza nella realizzazione di sistemi di valutazione funzionale, BTS SPA ha realizzato una soluzione di telemedicina dedicata alla teleriabilitazione e alla televisita. Siamo consapevoli che vi siano resistenze legate a metodi consolidati, a culture e tradizioni acquisite nel tempo; per questa ragione dal punto di vista squisitamente clinico, siamo stati molto attenti a non cambiare il metodo di lavoro del terapista nella piena convinzione che la teleriabilitazione sia “il mezzo e non la metodologia”. 

Ispirandoci alla letteratura, abbiamo realizzato una libreria di esercizi terapeutici con biofeedback per migliorare le funzioni motorie, la propriocezione e l’equilibrio, lasciando sempre al terapista l’opportunità di unire la propria esperienza al supporto strumentale al fine di raggiungere il miglior risultato con il paziente. La grande opportunità della “sanità digitale” viene ritrovata nella definizione di Connected Care, ovvero la presa in carico del paziente agevolata dalla condivisione di informazioni, dati clinici e strategie tra tutti i soggetti coinvolti (pazienti e caregivers, medici, operatori sanitari di territorio e referenti istituzionali). Un nuovo modo di interpretare il contesto sanitario può permettere di ridurre il tempo di permanenza in struttura e raggiungere un maggior numero di pazienti sul territorio, contenendo al tempo stesso i costi, abbattendo le barriere geografiche e temporali e migliorando la comunicazione tra paziente e medico.

La pandemia COVID 19 ha obbligato i pazienti ad una lunga degenza e ad un prolungato stato di allettamento, comportando inevitabilmente ripercussioni a carico dell’apparato respiratorio e neuro-muscolo-scheletrico con conseguente perdita della massa muscolare. Il “Long Covid” necessita di un programma riabilitativo «AD PERSONAM» e se eseguito a distanza, quando il paziente si trova a casa, offre l’opportunità di garantire una maggiore frequenza dei trattamenti con conseguente ottimizzazione del lavoro riabilitativo per il recupero della dinamica respiratoria, delle capacità motorie e cognitive del paziente. Le difficoltà legate al cambiamento e all’innovazione possono generare disagio e diffidenza. La grande sfida è saper comprendere come dosare correttamente l’utilizzo della tecnologia e capire quando questa non può sostituirsi alla medicina tradizionale. COVID 19 ha contribuito ad evidenziare che tutti hanno grandi risorse da mettere in campo. La pandemia ci ha fatto crescere, forse troppo rapidamente, inizialmente indeboliti nell’animo ma poi ancor più determinati e desiderosi di costruire nuovi percorsi, nuovi modelli organizzativi, più efficienti e sicuri.

Nella speranza di poter correttamente interpretare il bisogno sia dal lato clinico che sul fronte paziente, BTS ha realizzato una soluzione innovativa per la teleriabilitazione, in grado di lavorare in una struttura sanitaria centrale oppure remotamente a supporto di piccole unità territoriali o a casa del paziente.

Così facendo si crea un rapporto continuativo e coerente tra il servizio riabilitativo in clinica e quello domiciliare, con lo scopo principale di supportare adeguatamente i pazienti che necessitano di una valutazione clinica e di una terapia riabilitativa con maggiore intensità. Nel passaggio da una valutazione/trattamento con contatto diretto a una valutazione/trattamento effettuati a distanza, diventa importante che i contenuti clinici nella gestione del paziente siano gli stessi poiché la letteratura ha dimostrato che così facendo anche i risultati della terapia sono comparabili.

Grazie al progetto ISTUD “Telemedicina tra efficacia, efficienza e umanizzazione delle cure” avremo l’opportunità di raccogliere le esperienze di tutti i soggetti coinvolti, dal paziente al medico e all’operatore sanitario. Garantire un modello di sanità digitale qualificato e produttivo è compito di tutti coloro che partecipano al processo; in tutto questo l’industria ha un ruolo centrale nella definizione di nuovi dispositivi di semplice utilizzo e integrabili nel processo di valutazione e cura del paziente. Di conseguenza andranno riqualificate le competenze, create nuove figure professionali, pensati nuovi percorsi formativi.

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