Storia di una pubblicazione: Medicina Narrativa su Pain Management

PMTDesideriamo raccontare la nostra esperienza nel processo di pubblicazione dell’articolo Narrative Medicine to highlight values of Italian pain therapists in changing health system, riguardante non i pazienti, ma i professionisti di una disciplina specialistica – i terapisti del dolore.

Veniamo ai fatti: Fondazione ISTUD ha scritto un paper, non sensibilmente differente da quello che sarà pubblicato in seguito, e lo invia a una prestigiosa rivista europea che si occupa di terapia del dolore. La risposta dell’editor-in-chief arriva velocissima, e sembra non lasciare alcuna speranza: “We will not forward your article to any referees, because we publish only quantitative results”.

Questa risposta è un segnale di come ragiona, oggi, la maggior parte delle riviste scientifiche specializzate, che prevedono di pubblicare principalmente articoli di Evidence-Based Medicine, lasciando alla Narrazione solo la presentazione di qualche sporadico caso clinico.

Ma noi non abbiamo voluto pubblicare il nostro lavoro di Narrative Medicine su una rivista specifica per le Scienze Sociali o le Medical Humanities: abbiamo pensato che, così facendo, avremmo continuato a tener nascosta la parte umanistica ai terapisti del dolore e agli operatori che operano in questo campo. Non potevamo, quindi, contribuire a perpetuare il dualismo cartesiano che assegna la res extensa, il corpo,alle riviste scientifiche e la res cogitans, il pensiero, alle riviste umanistiche: era quindi necessario continuare a insistere, cercando un editor-in-chief meno orientato al solo sistema corpo-recettore e alla numerologia da farmaci.

È stato grazie all’apertura mentale e al coraggio dell’editor-in-chief di Pain Management, Dominic Chamberlain, che abbiamo pubblicato Narrative Medicine to highlight values of Italian pain therapists in changing health system su una rivista scientifica che raccoglie, nello stesso numero, pubblicazioni di ricerca clinica e di base.

Al di là della qualità del progetto in sé, ci preme sottolineare la nostra difficoltà iniziale e, al contempo, la possibilità di vedere che le due parti, cartesianamente separate, si stanno ricongiungendo in un ambito scientifico qualificato, frequentato dai migliori professionisti della cura, i quali spesso non leggono riviste di carattere umanistico.

Abstract dell’articolo “Narrative Medicine to highlight values of Italian pain therapists in changing health system” 

Questa storia porta una speranza: anche le riviste scientifiche si stanno aprendo alla narrazione. Certo, i pregiudizi sono tanti, ma se i lavori vengono scritti con cura e rigore, questo traguardo è possibile.

Alessandra Fiorencis

Laurea magistrale in Scienze Antropologiche ed Etnologiche presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Specializzata nel campo dell’antropologia medica, ha condotto attività di formazione a docenti, ingegneri e medici operanti in contesti sia extra-europei che cosiddetti “multiculturali”. Ha partecipato a diversi seminari e conferenze, a livello nazionale e internazionale. Ha lavorato nel campo delle migrazioni e della child protection, focalizzandosi in particolare sulla documentazione delle torture e l’accesso alla protezione internazionale, svolgendo altresì attività di advocacy in ambito sanitario e di ricerca sull’accesso alle cure delle persone migranti irregolari affette da tubercolosi. Presso l’Area Sanità di Fondazione ISTUD si occupa di ricerca, scientific editing e medical writing.

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