Una parola in quattrocento parole – sostenibilità

Il termine “sostenibilità” ha le sue radici nella parola latina “sustĭnēre,” composta da “sus-,” una variante di “sub-” che significa “sotto,” e “tenere,” che si traduce come “mantenere.” Questa etimologia riflette l’essenza della sostenibilità, poiché implica l’idea di sostenere o mantenere qualcosa nel tempo, garantendone continuità e resistenza.

Oggi, la sostenibilità si riferisce al soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. Questo concetto è spesso associato alla consapevolezza ecologica e alla conservazione delle risorse, ma si estende oltre le preoccupazioni ambientali e può essere applicato a vari aspetti della vita, inclusa l’assistenza sanitaria.

La sostenibilità nell’assistenza sanitaria riflette i principi della sostenibilità nei contesti ambientali. Implica un equilibrio delicato tra la fornitura di cure di qualità e la preservazione delle risorse per il futuro, riconoscendo i limiti delle risorse umane e naturali. Riconoscere i limiti delle risorse umane significa comprendere la capacità e le competenze dei professionisti, delle istituzioni e dei sistemi sanitari.

I fornitori di assistenza sanitaria svolgono un ruolo cruciale nella fornitura di cure di qualità ai pazienti, ma devono affrontare limiti di tempo, competenze e personale. Comprendere queste limitazioni è essenziale per garantire che i servizi sanitari siano erogati in modo efficiente ed efficace. Ciò comporta l’ottimizzazione dei flussi di lavoro, la promozione del lavoro di squadra e della collaborazione e la fornitura di formazione e supporto adeguati ai professionisti per massimizzare il loro potenziale.

Inoltre, riconoscere i limiti delle risorse umane significa anche riconoscere l’importanza della cura di sé e del benessere per i professionisti sanitari. La natura impegnativa della professione sanitaria può portare a burnout e stress, con conseguenze sulla qualità delle cure fornite. Assicurare il benessere dei professionisti sanitari attraverso misure come il bilanciamento tra lavoro e vita privata, il sostegno alla salute mentale e lo sviluppo professionale è cruciale per mantenere una forza lavoro qualificata e motivata.

La medicina narrativa svolge un ruolo fondamentale nel rilevare i limiti insostenibili e le restrizioni che i professionisti sanitari affrontano. Le storie dei praticanti possono far luce sull’impatto di pesanti carichi di lavoro, oneri emotivi e la pressione per fornire cure di alta qualità, tutto ciò mentre si affrontano risorse limitate. Attraverso la medicina narrativa, è possibile identificare aree in cui il sistema potrebbe esercitare un carico eccessivo sui professionisti, compromettendo potenzialmente le cure e l’esperienza dei pazienti. Questa maggiore consapevolezza consente interventi mirati e miglioramenti sistematici per promuovere il benessere sia dei pazienti che dei fornitori di assistenza sanitaria, contribuendo a un sistema sanitario più sostenibile nel complesso.

In conclusione, l’etimologia del termine “sostenibilità” riflette la sua essenza di sostenere e mantenere qualcosa nel tempo, un concetto applicabile a vari aspetti della vita, inclusa l’assistenza sanitaria. In questo contesto, la medicina narrativa emerge come uno strumento potente per migliorare la sostenibilità nell’assistenza sanitaria. Riconoscendo i limiti delle risorse umane e naturali nell’assistenza sanitaria e abbracciando una prospettiva olistica, i sistemi sanitari possono lavorare verso un futuro più resiliente, compassionevole e sostenibile per i pazienti, i fornitori di assistenza sanitaria e le generazioni a venire.

Enrica Leydi

Milanese di nascita, ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne presso l'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna. Sta attualmente completando il corso di laurea magistrale in Italianistica, sempre presso la medesima università emiliana. Collabora con ISTUD da aprile 2021 in qualità di coordinatrice della rivista «Cronache di Sanità e Medicina Narrativa».

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