Una parola in quattrocento parole – narrazione

Il termine “narrazione” trova le sue origini in latino, derivando dal sostantivo “narratio” e dal verbo “narrare”, che richiama “gnarus”. In latino, “narratio” si riferisce all’atto di raccontare o narrare una storia. Il legame con l’aggettivo “gnarus” aggiunge profondità alla parola, implicando che le narrazioni non sono semplicemente storie, ma resoconti che trasmettono conoscenza, competenza e comprensione.

Nell’uso moderno, le narrazioni sono resoconti strutturati di eventi, esperienze o informazioni presentati in modo coerente e sequenziale. Svolgono un ruolo cruciale nella comunicazione umana, consentendo agli individui di condividere le proprie esperienze, prospettive ed emozioni, favorendo l’empatia e la comprensione attraverso varie forme come la letteratura, i film, la narrazione orale e i racconti personali.

Nel mondo della salute e in medicina, le narrazioni hanno acquisito un’importanza significativa sia per gli operatori sia per i pazienti. La medicina narrativa enfatizza l’ascolto attivo delle storie dei pazienti, consentendo di approfondire le loro esperienze di malattia, le loro emozioni e le loro convinzioni. Questo approccio favorisce un modello di cura più empatico e incentrato sulla persona, in quanto è più facile cogliere bisogni, preoccupazioni e necessità.

Una narrazione di malattia si riferisce al resoconto di un paziente del suo percorso di malattia, che comprende le esperienze, i sintomi, la diagnosi, il trattamento e l’impatto della malattia sulla sua vita. Ne esistono varie forme, sia di fittive sia reali , da memorie letterarie che approfondiscono la vita circostante a racconti più semplici che discutono l’impatto della malattia.

La narrativa finzionale di malattia offre l’opportunità di espressione creativa e di esplorazione del paesaggio emotivo della malattia. I romanzi e i racconti possono approfondire gli aspetti psicologici della malattia, permettendo ai lettori di immedesimarsi nei personaggi e nelle lotte fisiche o mentali che affrontano. Sebbene i racconti di finzione sulla malattia non siano ovviamente esperienze reali, spesso attingono alle osservazioni e alle ricerche dell’autore, ritraendo la natura multiforme della malattia e i suoi effetti sulla società.

Inoltre, le narrazioni di malattia si estendono oltre il regno della letteratura tradizionale. Negli ultimi tempi, l’era digitale ha dato vita a varie forme di narrazioni di malattia, come blog, vlog e post sui social media. Attraverso queste piattaforme, gli individui condividono le loro esperienze con un pubblico più ampio, promuovendo un senso di comunità e di sostegno tra le persone che affrontano sfide di salute simili.

In conclusione, l’etimologia di “narrazione” sottolinea la sua essenza come mezzo per trasmettere conoscenza e comprensione attraverso il racconto. In ambito sanitario, la medicina narrativa sottolinea l’importanza di ascoltare attivamente le storie dei pazienti per fornire un’assistenza empatica e centrata sul paziente, mentre le narrazioni di malattia, sia nella narrativa che nella saggistica, offrono profonde intuizioni sulla natura multiforme della malattia.

Enrica Leydi

Milanese di nascita, ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne presso l'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna. Sta attualmente completando il corso di laurea magistrale in Italianistica, sempre presso la medesima università emiliana. Collabora con ISTUD da aprile 2021 in qualità di coordinatrice della rivista «Cronache di Sanità e Medicina Narrativa».

Questo articolo ha un commento

  1. Patrizia Pecoraio

    Molto interessante

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