LO STRAORDINARIO POTERE DI UN ABBRACCIO

L’abbraccio di Gustav Klimt

Il tocco interpersonale sta divenendo un argomento importante nello studio delle relazioni adulte, con ricerche recenti che mostrano come tali comportamenti possano promuovere un migliore funzionamento delle relazioni e il benessere individuale. Del resto, l’organo più esteso del nostro corpo è la pelle. Ed è anche l’organo che cresce e si sviluppa più velocemente, rigenerandosi ad un ritmo incredibilmente impressionante senza che neppure ci rendiamo conto. La pelle funge da difesa del nostro corpo dal mondo esterno e da collettore di dati esterni per il nostro cervello. Ecco perché il the Guardian ci invita a prestare attenzione al grande potere di un abbraccio

Studi più e meno recenti ci hanno consentito di scoprire che, quando siamo esposti ad una situazione stressante, il nostro corpo reagisce producendo un ormone, il cortisolo. Quando sperimentiamo un rifiuto sociale o viviamo una situazione come quella attuale, nel corso della quale non ci è possibile accarezzare, abbracciare e baciare i nostri cari, il cortisolo entra in azione, predisponendoci a cercare le altre persone, a stringere nuove amicizie e costruire nuove connessioni per sentirci protetti (Komienko et al., 2016). Questo aiuta a comprendere come si sviluppi la connessione comunitaria tra le persone quando accadono disastri naturali. Lo stress ci spinge a cercare alleanze di sostegno con coloro che possono proteggerci, o almeno confortarci. Analogamente, quando diamo conforto a qualcuno, si attiva una produzione alta di ossitocina, un ormone che spinge alla vicinanza (Gouin et al., 2010). L’aumento dei livelli di ossitocina è stato attribuito alla felicità, alla riduzione dello stress e dell’ansia. Questo aiuta a sentirsi bene mentalmente, ma può anche aiutare a far sentire bene fisicamente. Uno studio (Cohen et al., 2015) ha infatti scoperto che le persone che sono state abbracciate e si sono sentite socialmente sostenute hanno anche sperimentato segni meno gravi di malattia.

I nostri corpi sono relazionali, pronti ad offrire e ad accogliere il conforto. Ogni abbraccio si configura in modo differente, esprimendo un’emozione ed un legame diversi, in base alla relazione ed alle uniche individualità dell’incontro. Ora, che non abbiamo questa possibilità, possiamo trasformare l’abbraccio in narrazione e donarla a chi desideriamo.

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