LE NUOVE NOVE MUSE PER LA CURA – DI CELESTE ORTIZ

“Quando dunque lo spirito sovrumano investiva Saul, Davide prendeva in mano la cetra e suonava: Saul si calmava e si sentiva meglio e lo spirito cattivo si ritirava da lui” 1 Samuele 16: 23 

Ora c’erano quattro lebbrosi davanti alla porta. Essi dicevano fra di loro: «Perché stiamo seduti qui ad attendere la morte? Se risolviamo di andare in città, in città c’è la fame e vi moriremo. Se stiamo qui, moriremo ugualmente. Ora, su, andiamo all’accampamento degli Aramei; se ci lasceranno in vita, vivremo; se ci uccideranno, moriremo». Si alzarono al crepuscolo per andare all’accampamento degli Aramei e giunsero fino al limite del loro campo. Ebbene, là non c’era nessuno. Il Signore aveva fatto udire nell’accampamento degli Aramei rumore di carri, scalpitio di cavalli e chiasso di un grande esercito. Essi si erano detti l’un l’altro: «Ecco, il re di Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittiti e i re dell’Egitto per assalirci». Alzatisi all’imbrunire, erano fuggiti, lasciando le loro tende, i loro cavalli e i loro asini e il campo come si trovava; erano fuggiti per mettersi in salvo. Quei lebbrosi, giunti al limite del campo, entrarono in una tenda e, dopo aver mangiato e bevuto, portarono via argento, oro e vesti, che andarono a nascondere. Ritornati, entrarono in un’altra tenda; portarono via tutto e andarono a nasconderlo. Si dissero: «Non è giusto quello che facciamo; oggi è giorno di buone notizie, mentre noi ce ne stiamo zitti. Se attendiamo fino all’alba di domani, potrebbe sopraggiungerci un castigo. Andiamo ora, entriamo in città e annunziamolo alla reggia»” 2 Re 7:3-9

Condivido queste scritture con una dose di ironia per affermare che i nostri sistemi sanitari sono in grave difficoltà. C’è una malattia che sta intaccando la vitalità del loro funzionamento, quindi come società ci troviamo a un bivio in cui dobbiamo prendere una decisione basata su ciò che sappiamo. Uno dei maggiori problemi della nostra generazione sono le barriere all’accesso a cure di qualità e all’aderenza ai trattamenti, che creano disparità nei risultati sanitari a livello globale. Una spiegazione chiave di questa tendenza è la sistematica negligenza della cultura come fattore determinante per la ricettività o meno degli individui alle linee guida sanitarie nazionali e locali. Oggi si sta diffondendo una crescente consapevolezza della connessione tra mente e corpo. Con questa maggiore consapevolezza è diventato evidente che non è più accettabile compartimentare l’individuo in quattro parti distinte, ma che i quattro aspetti dell’esistenza di una persona (fisico, sociale, emotivo e spirituale/esistenziale, secondo l’OMS) sono sempre interconnessi. Una persona è un ecosistema a sé stante, se un aspetto viene alterato, avrà effetti a cascata sugli altri. Questa constatazione pone la questione se sia etico rivolgersi a più specialisti per affrontare i disturbi della salute per ciascuno dei quattro domini o piuttosto a uno che possa prescrivere un numero minore di opzioni terapeutiche più complete.

Consideriamo il Disturbo post-traumatico da stress, una condizione multifattoriale che viene classificata principalmente come problema psicologico, ma che spesso ha grandi conseguenze sul benessere fisico, sociale ed esistenziale:

Fisico:

Crescita rallentata
Asma
Aumento della reattività dell’amigdala
Riduzione delle dimensioni dell’ippocampo e del contesto prefrontale
Riduzione della concentrazione di serotonina
Drastici cambiamenti di peso
Privazione del sonno
Livelli di cortisolo costantemente bassi e fattore di rilascio della corticotropina (CRF) elevato
Pressione sanguigna e frequenza cardiaca elevate


Sociale:

Isolamento
Sospensione o assenze di routine da scuola o lavoro
avversione per le persone, i luoghi o le situazioni che suscitano flashback
Caratterizzazione come sfidante o scostante da parte di coetanei, persone care, ecc.


Spirituale/esistenziale:

Incapacità di vedere un futuro per se stessi – rischio più elevato di suicidio, autolesionismo e/o automedicazione.

Non si tratta di un elenco esaustivo, ma il dottor Bessel van der Kolk, ricercatore e psichiatra, nel suo recente lavoro The Body Keeps the Score (Il corpo accusa il colpo) parla diffusamente dell’incapacità di valutare correttamente i pazienti con PTSD. Egli spiega come sia più tipico per le persone affette da PTSD essere diagnosticate con diverse condizioni psicologiche e/o fisiche, come il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, i disturbi d’ansia (come il Disturbo Ossessivo Compulsivo e il Disturbo d’Ansia Generalizzato), i disturbi dell’umore (ad esempio il Disturbo Bipolare e il Disturbo Depressivo Maggiore), l’obesità e i disturbi alimentari. Di conseguenza, spesso vengono prescritti loro diversi tipi di farmaci (a volte per bilanciare gli effetti di altri farmaci), o hanno bisogno di rivolgersi a diversi specialisti, per affrontare sintomi che sono associati a ogni condizione, tranne che alla radice. Il corpo dei nostri pazienti non è una provetta. In questi casi, avere un rapporto intimo tra paziente, medico e familiari è fondamentale per arrivare a una diagnosi corretta e quindi al miglior piano di trattamento per l’individuo. Sebbene i trattamenti farmacologici abbiano registrato grandi progressi, la loro prescrizione non è sempre in linea con i valori del paziente, né ha senso nel contesto dell’età, delle comorbidità o della situazione finanziaria dell’individuo. Non dovremmo vivere solo di pillole? La buona notizia è che, man mano che nuove scoperte e intuizioni sulla malattia e sulla qualità della vita vengono portate alla ribalta attraverso la medicina narrativa e i metodi di ricerca basati sulla narrazione, vengono prese in considerazione cure innovative e olistiche per affrontare la complessa intersezione della salute. Lo sviluppo di programmi che promuovono l’uso di terapie e cure artistiche è il frutto di questi sforzi. Sicuramente se non facessimo nulla con queste nuove informazioni e non intraprendessimo ulteriori indagini per verificarne il potenziale, renderemmo un grande disservizio al mondo. Quindi, vi invitiamo a essere proattivi con questa notizia, a leggere attentamente e a prendere a cuore le soluzioni proposte per i principali problemi che affliggono la nostra società e che sono scritte in questo libro. Cogliete questa occasione e vivete.

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