La Salute nel Medioevo: luci in un secolo buio – da “La salute nei secoli”

Lo scopo di questo capitolo è conoscere e comprendere la medicina nel Medioevo, attraverso l’analisi del contesto culturale e sociale da cui deriva la concezione di salute, malattia, cura, prevenzione e igiene. Partendo da questa accurata ricerca, il nostro intento è di capire se è presente ed è possibile effettuare un’analogia tra le consuetudini mediche dell’epoca e il sapere scientifico del mondo attuale, cercando di individuare cosa, di utile, è stato abbandonato e potrebbe essere riportato di nuovo in vita nel presente. L’auspicio è quindi di avvicinare due realtà apparentemente diverse e lontane ma, in verità, sempre più in contatto tra loro.

Per lo studio ed approfondimento di questa tematica sono state consultate diverse fonti, tra cui articoli scientifici, testi di antropologia, enciclopedie, siti di storia medioevale e sono stati intervistati esperti in campo storico.

Da questa analisi si evince come nel vasto periodo del Medioevo, il concetto di salute non può essere ridotto e circoscritto ad un’unica definizione, ma si parla di una condizione che muta nel tempo e si evolve di pari passo con l’uomo. Uomo considerato nella sua totalità in cui assumono grande importanza la sfera biologica, mentale, spirituale e sociale.

In particolare, con la nascita degli “Hospitalia” si attesta una maggiore attenzione alla sfera sociale dell’uomo, il quale trova in questi luoghi non solo accoglienza, ma anche una forma primitiva di cura. Per di più, la regola “Ora et Labora”, praticata nei monasteri benedettini, esalta l’importanza di affiancare al tempo del lavoro il tempo della preghiera, concepita non solo nel senso religioso del termine, ma anche come momento di meditazione, in cui promuovere la cura della mente accanto a quella del corpo, valorizzando così anche la sfera psicologica.

Il nostro viaggio nel Medioevo ci ha permesso di riscoprire un’epoca da sempre etichettata come buia, ma che in realtà, ha posto le basi per il progresso scientifico rinascimentale.
Se dovessimo scegliere cosa portare con noi dal passato, sicuramente sarebbe l’attenzione per il benessere psicologico, la consapevolezza della natura come risorsa per la cura dei mali e il modo di vivere la collettività con un senso di responsabilità sociale.

Il Medioevo, seppur apparentemente caratterizzato da immobilismo e bigottismo, rappresenta inoltre un periodo in cui hanno luogo numerosi scambi culturali, che incoraggiano una maggiore comunicazione tra i popoli. Ciò nutre la curiosità di esplorare l’inesplorato, proprio come avverrà in seguito con la scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo Colombo, che pone fine a questi dieci secoli di storia.

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