Il sentiero della salute – di Roberta Falconi, Silvia Fasciano, Desia Graniglia, Giorgia Guerini, Alessandro Maestri

DI SEGUITO L’ABSTRACT DEL PROGETTO IL SENTIERO DELLA SALUTE CONDOTTO DA IQVIA ITALIA.


Mai come nel periodo storico attuale si è reso necessario fornire alla popolazione gli strumenti e le informazioni basilari per compiere scelte e prendere decisioni in maniera consapevole in merito alla propria salute. “Il Sentiero della Salute” è un progetto che ha come obiettivo la sensibilizzazione dei cittadini all’importanza ed eticità degli Studi Clinici, ed è stato attuato in collaborazione con IQVIA, la più grande multinazionale attiva come Contract Research Organization (CRO). Il fine ultimo è stato quello di ideare una campagna di sensibilizzazione sulla tematica poco conosciuta, ma molto attuale, della Ricerca Clinica.

Come il nome stesso della campagna suggerisce, gli Studi Clinici sono a tutti gli effetti un sentiero non privo di ostacoli che conduce a dei progressi nella cura delle malattie e dunque al miglioramento della vita dell’uomo. La complessità dello Studio Clinico che necessita la sperimentazione dell’efficacia sull’uomo, hanno sempre suscitato nella popolazione una sorta di diffidenza. Quest’ultima è sfociata in rabbia e paura durante la pandemia Covid19, quando la scienza ha tardato a fornire una soluzione definitiva ad un male che ha causato la perdita di innumerevoli vite in un brevissimo arco di tempo. L’assenza di opinioni autorevoli univoche e la disinformazione hanno contribuito poi a gettare definitivamente un’ombra di sfiducia e scetticismo nei confronti del mondo scientifico. In tale contesto, la nostra campagna deve essere rivolta al grande pubblico, in modo tale da promuovere una partecipazione informata e consapevole alla ricerca. Si è reso dunque necessario esplorare nuove modalità di informazione e individuare i migliori interlocutori.

La comunicazione è una strada a doppio senso, funziona solo se c’è l’ascolto. Per questo nella fase iniziale del lavoro svolto abbiamo raccolto diverse opinioni di attori coinvolti nella progettazione ed esecuzione dei Clinical Trials (esponenti di importanti enti ed associazioni scientifiche) sostenendo delle interviste, con l’obiettivo di conoscere la loro esperienza, comunicare l’iniziativa e raccogliere il loro interesse nel partecipare e sostenere la stessa.

Dott.ssa Maddalena Pelagalli, presidente della fondazione RelaCare, ci ha fornito il suo parere dal punto di vista del mondo delle associazioni pazienti, su quali siano i bisogni e le difficoltà a cui si va incontro nel coinvolgimento del paziente all’interno dello Studio Clinico. Abbiamo preso coscienza dell’importanza delle associazioni come punto di riferimento per il paziente di un Trial, in quanto mezzo di comunicazione e di informazione diretto ed efficace per chi soffre di una determinata patologia ed ha il desiderio di migliorare la propria qualità di vita.

Dott.ssa Dominique Van Doorne, presidente di EUPATI (European Patients’ Academy on Therapeutic Innovation), insieme alla sua squadra si è posto l’obiettivo di fornire al paziente una formazione certificata sugli Studi Clinici in modo da informarlo e renderlo protagonista attivo e consapevole. Dal suo lavoro nasce la figura del Paziente Esperto, il quale funge da supporto per il paziente senza esperienza e risulta importantissimo nel momento in cui abbia dei dubbi. Fondamentale anche il suo coinvolgimento nel disegno di uno Studio clinico. 

L’obiettivo della presidentessa, in sincronia con i nostri intenti, è quello di portare il progetto nelle scuole, nell’ambito formativo per eccellenza, fino all’ambito universitario nel quale l’argomento è spesso trattato in modo superficiale.

In seguito, per avere una visione piú diretta anche da parte delle CRO, abbiamo avuto il piacere di intervistare il Dott. Fabrizio Forini, presidente di AICRO (Associazione Italiana Contract Research Organization), il quale concorda col nostro progetto di divulgazione sottolineandone l’importanza soprattutto per contrastare i bombardamenti nozionistici avvenuti durante la pandemia, molto spesso non accurati e causa di disinformazione. Anche AICRO si è mostrataconcorde nell’attuare il nostro progetto di divulgazione aggiungendo che è necessario spostarsi dagli interlocutori “di nicchia” per ampliare il più possibile il proprio pubblico.

Infine, abbiamo avuto modo di intervistare il Capo Area Ricerca di Farmindustria, Dott. Giuseppe Caruso che ha ribadito come l’obiettivo della divulgazione non è convincere, ma dare la possibilità di informarsi in modo consapevole e libero. Ancora una volta si è manifestato l’intento comune di partire dalle scuole con un’informazione sostanziale e minori tecnicismi, per poi arrivare nell’ambito Clinico e Farmaceutico con appropriati approfondimenti. Con la loro iniziativa “Geni a Bordo” e la loro attività in ambito universitario con una scuola di istruzione superiore, IANUA, hanno un’ottima esperienza divulgativa che continuano a voler portare avanti. Il Dott. Caruso ha sottolineato l’importanza di una collaborazione strutturata con AIFA, con il ministero della salute, e con l’associazione dei pazienti EUPATI per arrivare alla comprensione e consapevolezza in senso più trasversale di cosa sia il settore farmaceutico e dell’importanza e necessità degli Studi Clinici. L’obiettivo è quello di sfatare i falsi miti come quello per cui le persone sono inconsapevolmente cavie delle big pharma o il presunto arricchimento delle case farmaceutiche sulle malattie che le porterebbe addirittura ad inventarle. Un argomento che può essere trattato con i ragazzi più grandi è sicuramente l’inserimento dei bambini nel Trial Clinico per il PIP (pediatric investigation plan), così come quello sui comitati etici e l’approvazione etico scientifica. L’incontro con il Dott. Caruso ha sicuramente costituito un valido spunto per il nostro progetto di divulgazione e l’obiettivo comune di una capillarità nazionale.

Per saggiare l’opinione corrente sugli Studi Clinici da parte della popolazione, in modo da avere una visione più realistica possibile della situazione odierna, abbiamo creato uno strumento narrativo in cui l’utente può rispondere a domande generiche sulla sua persona (età, sesso, regione di provenienza, titolo di studio) e condividere le emozioni provate riguardo gli Studi Clinici, la vaccinazione per SARS-CoV-2, cosa volessero sapere sugli Studi Clinici avendone la possibilità. Questo strumento è stato condiviso on line su canali social (facebook, instagram) e tramite contatti personali via Whatsapp, con la richiesta di massima diffusione.

Siamo riusciti a raccogliere le considerazioni di 265 persone, raggiungendo una popolazione variegata per età, provenienza e titolo di studio. Per la raccolta delle emozioni degli utenti, abbiamo fornito come supporto e linea guida il Fiore di Plutchik. Alla domanda “Quali sono le emozioni che provi quando si parla di Studi Clinici?” siamo stati piacevolmente sorpresi nell’apprendere che una delle emozioni maggiormente suscitate è l’interesse, oltre alla fiducia. Non sono comunque mancati i sentimenti di ira o terrore fino all’ apprensione per qualcosa di ancora poco conosciuto dalla maggioranza della popolazione. La maggior parte degli utenti ha affermato di avere una buona opinione dello Studio Clinico, considerato essenziale al fine di ottenere progresso nella scienza arrivando cosí ad un aumento dell’aspettativa di vita dell’uomo. Siamo riusciti a raggiungere alcune persone che hanno espresso diffidenza o cattiva opinione. Ci siamo anche accorti che ad alcuni non è ben chiaro di cosa tratti, dato che hanno chiesto del coinvolgimento degli animali negli studi.

Il fatto che i Clinical Trials siano finanziati a scopo di lucro fa dubitare della loro affidabilità, sicurezza e veridicità. C’è curiosità sugli aspetti regolatori e di eticità, ed è emersa anche l’attenzione per i pazienti che partecipano agli Studi.

Abbiamo pensato che la campagna di informazione e consapevolezza debba rivolgersi alla fascia di popolazione giovane, in particolare agli studenti delle scuole superiori primarie e secondarie e agli studenti universitari, sicuramente delle facoltà scientifiche, che costituiranno un naturale reservoir di conoscenza specifica sull’argomento, ma anche alle altre facoltà, dato che la realtà ci ha insegnato che tutti vogliono essere consapevoli del processo che in ultimo li riguarda. In questa fase abbiamo previsto anche la partecipazione a festival ed eventi scientifici.

Per raggiungere la fascia di popolazione di età superiore, i principali canali di divulgazione sono le farmacie, i medici di base ed i presidi ospedalieri, confidando nella già nota confidenzialità ed autorevolezza che le figure presenti esercitano nei confronti dei loro clienti e pazienti, dando la possibilità di un confronto diretto con una persona fidata e competente per il chiarimento di dubbi o perplessità.

Per raggiungere medici e presidi, si potrebbero contattare i diversi Sistemi Sanitari Regionali, attraverso i quali coinvolgere il personale sanitario in un programma di formazione ed informazione. Con lo scopo di esercitare un’azione più uniforme possibile per il coinvolgimento delle farmacie, si potrebbero contattare le associazioni di categoria, come Federfarma.

Proponiamo infine una campagna social, per la massima diffusione e amplificazione. Elemento comune della campagna è l’opuscolo de “Il Sentiero della Salute”, una vera e propria piccola guida alla scoperta degli Studi Clinici. Da noi abbozzato, esso si configura come un libricino di 10-12 pagine in cui sono contenute le informazioni principali riguardanti lo svolgimento di uno studio clinico, con annesso breve ma effettivo glossario finale, il quale definisce, in poche semplici parole, il significato dei “paroloni” di scienza maggiormente utilizzati nell’ambito dei trial Clinici.

I cittadini hanno bisogno di essere informati in maniera esaustiva e da persone competenti. “Il Sentiero della Salute” ha l’obiettivo di raggiungerli, non per convincerli, ma per dare loro modo di riconsiderare la sperimentazione clinica come via verso il benessere e non verso il declino. Il nostro progetto si inserisce sicuramente ancora in una fase di definizione embrionale ma il potenziale di buona riuscita è molto elevato, data la grande richiesta di informazione e la scarsità di progetti analoghi. Ci auguriamo pertanto di aver nel nostro piccolo contribuito ad un’importante causa, quella della conoscenza, imprescindibile e mai scontata, e di aver posto le basi per la realizzazione di uno dei primi grandi progetti di sensibilizzazione nel campo degli Studi Clinici. Lavorare ad una campagna di tale portata ha sicuramente rappresentato una sfida avvincente, in cui ci siamo trovati a coniugare il pragmatismo necessario per la pianificazione alla creatività nella definizione di nuove idee.

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