Comfort, funzionalità ed estetica. Gli arti protesici di Sophie de Olivera Barata (intervista)

Sophie de Olivera Barata ha studiato Art Foundation al Winchester Collage or Art, poi ha ottenuto una laurea con lode al London College of fashion per gli effetti speciali. Ha imparato a fare protesi realistiche allo Steeper group di Londra. Ha fondato The alternative Limb Project nel 2011 a Londra e ora lavora insieme a Chris Parsons al Design Prosthetics di Lewes.


CHE COS’È PER LEI LA CREATIVITÀ?

La creatività per me è mescolare temi, materiali e menti. Mi piace mettere insieme un team di persone con competenze diverse per creare un pezzo emozionante.

PERCHÉ ARTI PROTESICI CREATIVI?

Gli arti protesici per me sono la tela perfetta per l’arte: reimmagino lo spazio come qualcosa di unico che riflette lo stile/interesse di chi lo indossa e sfido le percezioni di ciò che il corpo e deve apparire.

QUAL È IL SUO PROCESSO CREATIVO?

Incontro il cliente, discuto le sue esigenze e i suoi desideri, lavoro su un moodboard e su degli schizzi con il cliente. Lavoro insieme al protesista interno Chris Parsons per realizzare ciò che è possibile dal punto di vista del comfort e della praticità e, a seconda del progetto, coinvolgerò il team di persone competenti per creare il pezzo e portare il progetto alla fine. Ci saranno varie fasi in cui controllerò con il cliente per la vestibilità e la forma.

È importante che questo pezzo rifletta chi lo indossa, quindi è essenziale che sia coinvolto nel processo tanto quanto vorrebbe essere.

COME PENSA CHE LA SUA ARTE FACCIA SENTIRE LE PERSONE AMPUTATE?

Il nostro lavoro è più per l’esposizione e la performance, quindi serve principalmente come ispirazione per gli amputati a pensare fuori dagli schemi e chiedere di più dal loro arto, se questo significa personalizzarlo da soli o cercare servizi che li aiutino a raggiungere questo obiettivo. Le protesi dall’aspetto alternativo danno un senso di potere a chi le indossa, rivendicando il controllo su come sentono il loro corpo e cambiando la narrazione dietro a ciò che c’è rispetto a ciò che manca.

CREATIVITÀ E FUNZIONALITÀ, DUE PAROLE CHE SEMBRANO CREATE UN OSSIMORO. C’È MODO DI FARLE CONVIVERE?

C’è un triangolo e in ogni angolo una parola Comfort, Funzionalità ed Estetica, se si tira forte in una di queste direzioni le altre possono soffrire. Tuttavia sento che con la creatività è possibile raggiungere tutti e tre gli obiettivi.
La lama da corsa è un perfetto esempio di questo.

QUAL È IL PEZZO PIÙ SIGNIFICATIVO CHE HA CREATO E PERCHÈ?

Recentemente ho fatto una mano per una signora di 60 anni che era nata le dita e sua madre si era sempre sentita in colpa e aveva cercato di trovare una protesi che lei volesse indossare. Sua madre da allora è morta. La signora mi ha contattato essendo stata ispirata dal mio lavoro, ha commissionato un pezzo di cristallo e metallo ornato per le dita e mi ha dato alcune delle ceneri di sua madre da inserire nel pezzo. In questo modo voleva far sapere a sua madre che aveva trovato pace con un pezzo che ha portato la sua gioia alla mano.

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