Le considerazioni della WHO sulla salute mentale durante l’emergenza COVID-19

La World Health Organisation (WHO) ha predisposto una raccolta di considerazioni che possono essere utilizzate per il benessere mentale e psicosociale durante la pandemia di COVID-19.

Le considerazioni si riferiscono a diversi gruppi target: la popolazione in generale, chi gestisce le strutture sanitarie, le persone anziane o con malattie pregresse e chi si prende cura di loro, chi si prende cura dei bambini e le persone in isolamento. Riportiamo qui le considerazioni riguardanti gli operatori sanitari; per le altre categorie, rimandiamo alla lettura di questo breve ed efficace documento.

  • È possibile che voi e molti dei vostri colleghi vi sentiate sotto pressione, ed è abbastanza normale sentirsi così, data la situazione. Lo stress e le sensazioni a esso associate non indicano che non siete in grado di fare il vostro lavoro, o che siete deboli. Durante questo periodo, gestire la propria salute mentale e il benessere psicosociale è importante quanto gestire la propria salute fisica.
  • Prendetevi cura di voi stessi. Cercate di utilizzare delle strategie per affrontare questa situazione: ad esempio, assicurandovi un riposo e una tregua sufficienti durante il lavoro o tra un turno e l’altro, mangiando cibo sano, facendo attività fisica e rimanendo in contatto con la famiglia e gli amici. Evitate di utilizzare strategie di coping poco utili come l’uso di tabacco, alcol o altre droghe. A lungo termine, queste possono peggiorare il vostro benessere mentale e fisico. L’epidemia di COVID-19 è uno scenario unico e senza precedenti per molti di voi, soprattutto se non siete stati coinvolti in situazioni simili in precedenza. Anche così, può essere utile utilizzare delle strategie che vi abbiano fatto stare bene in passato.
  • Alcuni operatori sanitari possono purtroppo subire l’esclusione da parte della famiglia o della comunità a causa di stigmatizzazioni o paure. Questo può rendere molto più difficile una situazione già difficile di per sé. Se possibile, rimanete in contatto con i vostri cari, anche attraverso metodi digitali, è un modo per mantenere i contatti. Rivolgetevi ai vostri colleghi, al vostro responsabile o ad altre persone di fiducia per un sostegno – i vostri colleghi potrebbero avere esperienze simili alle vostre.
  • Usate modi comprensibili per comunicare con persone con disabilità intellettive, cognitive e psicosociali. Ove possibile, includete forme di comunicazione che non si basano esclusivamente su informazioni scritte.
  • Cercate di comprendere come fornire sostegno alle persone affette da COVID-19 e come indirizzarle alle risorse disponibili. Questo è particolarmente importante per coloro che hanno bisogno di sostegno psicosociale. Lo stigma associato ai problemi di salute mentale può causare riluttanza a cercare sostegno sia per il COVID-19 che per le condizioni di salute mentale. La mhGAP Humanitarian Intervention Guide include una guida clinica per affrontare le condizioni di salute mentale prioritarie ed è progettata per l’uso da parte degli operatori sanitari.

Alessandra Fiorencis

Laurea magistrale in Scienze Antropologiche ed Etnologiche presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Specializzata nel campo dell’antropologia medica, ha condotto attività di formazione a docenti, ingegneri e medici operanti in contesti sia extra-europei che cosiddetti “multiculturali”. Ha partecipato a diversi seminari e conferenze, a livello nazionale e internazionale. Ha lavorato nel campo delle migrazioni e della child protection, focalizzandosi in particolare sulla documentazione delle torture e l’accesso alla protezione internazionale, svolgendo altresì attività di advocacy in ambito sanitario e di ricerca sull’accesso alle cure delle persone migranti irregolari affette da tubercolosi. Presso l’Area Sanità di Fondazione ISTUD si occupa di ricerca, scientific editing e medical writing.

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