Una prospettiva multidisciplinare su umanesimo e salute: il Centro per le scienze umanistiche della salute del Massachusetts College of Pharmacy and Health Sciences – di Dien Ho

Dien Ho è professore di filosofia e la sua ricerca si concentra sull’etica riproduttiva, lo studio del placebo, la filosofia della medicina, l’etica clinica, il ragionamento teorico e la filosofia della farmaceutica. È direttore del Center for Health Humanities del Massachusetts College of Pharmacy and Health Sciences. Ha tenuto una vasta gamma di corsi, dalle lezioni di logica per 750 studenti ai seminari di laurea sui paradossi analitici, fino all’etica sanitaria per i medici. Dien è nato a Hong Kong ed è immigrato negli Stati Uniti a 13 anni. Oltre all’amore per la filosofia, è appassionato di ciclismo e di zombie.


Qual è il nome della vostra organizzazione/associazione/società/gruppo di ricerca?

Centro per le scienze umane della salute. Siamo un centro all’interno del Massachusetts College of Pharmacy and Health Sciences.

Qual è la sua storia?

Siamo nati nel 2004 come un piccolo gruppo di membri di facoltà interessati alle scienze umane della salute. All’epoca ci chiamavamo Health Humanities Interest Group. Già in quei primi giorni, c’era l’intenzione di trasformare il nostro gruppo in un Centro più permanente e ben finanziato. Nel 2013 è stato formalmente istituito il Center for Health Humanities.

Qual è la sua missione e la sua filosofia?

La missione del Centro è quella di promuovere la ricerca, la pedagogia, la difesa della comunità e le attività degli studenti nel campo delle scienze umane, in quanto contribuiscono alla formazione e alla pratica della sanità e alla nostra comprensione della salute, della malattia e della cura. La definizione di scienze umane è ampia e comprende filosofia, letteratura, retorica, arti visive e dello spettacolo, storia, antropologia, salute pubblica e altre metodologie di rivalsa nelle scienze sociali e comportamentali. Crediamo che la salute e l’umanesimo siano profondamente intrecciati e che possano essere compresi al meglio da una prospettiva multidisciplinare.

Come viene inquadrata oggi?

Consideriamo le Health Humanities come parte integrante di qualsiasi formazione sanitaria pre-professionale. I concetti umanistici hanno sempre fatto parte della nostra pratica di cura. Il nostro compito di studiosi ed educatori è quello di evidenziare la presenza di questi concetti nella ricerca della salute e del benessere. Inoltre, poiché il Massachusetts College of Pharmacy and Health Sciences è principalmente un istituto di formazione sanitaria, riteniamo che anche gli studiosi di materie umanistiche possano trarre beneficio dall’apprendimento della scienza del corpo.

Quali sono i principali progetti in corso?

La nostra vivace serie annuale di relatori porta cinque o sei studiosi a presentare le loro ricerche ai nostri studenti e membri della facoltà. Abbiamo anche lanciato il programma Visiting Scholars, che ospita ricercatori affiliati e indipendenti. Forniamo loro uno stipendio di 1.000 dollari a settimana, oltre a un appartamento gratuito durante il loro soggiorno. L’obiettivo è quello di sostenere la ricerca nel campo delle scienze umane della salute e di facilitare la collaborazione. Organizziamo un simposio annuale in cui gli invitati presentano le loro ricerche in corso e i partecipanti attingono alle loro rispettive competenze per contribuire a rafforzare i progetti. Si tratta di un incontro accademico intimo e intenso della durata di un giorno. Infine, ogni anno assegniamo un premio per le Health Humanities a un progetto universitario del MCPHS che illustri al meglio l’intersezione tra salute e scienze umane. È una splendida opportunità per riconoscere l’incredibile lavoro dei nostri studenti.

Quali progetti per il futuro?

Nel 2022 abbiamo ospitato la conferenza annuale dell’Health Humanities Consortium. È stato un evento di enorme successo e non vediamo l’ora di ospitare un’altra conferenza nel nostro campus. Vogliamo anche entrare in contatto con le istituzioni della zona per sviluppare legami più stretti e continuare ad affermare Boston come centro di ricerca sulle discipline umanistiche della salute.

Dove l’organizzazione/associazione/società/gruppo ha trovato resistenze o difficoltà (ad esempio, carenza di personale sanitario, pressione temporale, dogma EBM…)?

La nostra amministrazione è stata di grande supporto. A questo proposito, i nostri finanziamenti sono garantiti e costanti. La mancanza di spazio nell’area medica di Longwood rende più difficili gli incontri fisici. Tuttavia, abbiamo assistito a un apprezzamento molto più profondo dell’importanza delle discipline umanistiche in ambito clinico e della formazione sanitaria pre-professionale. È chiaro che c’è ancora spazio per crescere, ma siamo incoraggiati dalla traiettoria del settore e siamo lieti di poter svolgere un ruolo nel promuovere le discipline umanistiche della salute come campo accademico e componente indispensabile dell’assistenza.

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