L’articolo che qui presentiamo si propone di utilizzare l’approccio della medicina narrativa per aiutarci a rileggere un importante capitolo della storia europea: quello della crisi del 1348 e della grande pandemia di Peste Nera che ne rappresentò il momento culminante.
In particolare, nella consapevolezza che poche discipline come la storia abbiano nella narrazione la propria specifica ragion d’essere, abbiamo cercato di rileggere quegli eventi, che per molti versi presentano importanti analogie con l’attualità dei nostri tempi, da un’angolatura prospettica che ne esalta tre dimensioni fondamentali:
- la disease, che può essere rappresentata come l’espressione del lato clinico e medico della malattia
- la illness, che identifica la relazione soggettiva ed emotiva che viene stabilendosi tra malattia e ammalato
- la sickness, che definisce infine il rapporto che viene creandosi tra la malattia, il malato e la società nel suo insieme e che sovente si esprime in termini di stigma, pregiudizio e archetipi condivisi.
Utilizzando il linguaggio e i criteri specifici della medicina narrativa, abbiamo quindi ripercorso le vicende di quegli anni cercando di identificare quale sia l’approccio alla malattia dell’uomo e della società medievale nel suo insieme, dando voce alle vive testimonianze e alle storie di quanti quelle vicende le hanno vissute e raccontate.