Saper comunicare con le persone con autismo: un aiuto dal Metalinguaggio Semantico Naturale

Metalinguaggio Semantico Naturale (MSN)

Una grammatica universale: il Metalinguaggio Semantico Naturale

Il Metalinguaggio Semantico Naturale (MSN) si basa su un ristretto nucleo di parole universali, chiamate semantici primi, che possono essere espressi e tradotti in molte lingue del mondo mantenendo inalterato il loro significato originario. Originato da studi decennali effettuati su più di 30 lingue del mondo da Anna Wierzbicka, che tuttora prosegue i suoi studi presso le Università di Canberra e Brisbane, in Australia. Da questi studi sono emerse 65 semantici primi, un raggruppamento di parole che può essere utilizzato come strumento di analisi linguistica e culturale, per spiegare il significato di espressioni più complesse e specifiche per alcune culture, valori e attitudini culturali. Di fatto, il MSN rappresenta un linguaggio universale che permette di formulare analisi chiare, precise, traducibili senza l’accezione “anglo-centrica”.[1]

I, me, you, someone, something-thing, people, bodySubstantives
Kind, partRelational substantives
This, the same, other, elseDeterminers
One, two, much, many, little, few, some, allQuantifiers
Good, badEvaluators
Big, smallDescriptors
Think, know, want, don’t want, feel, see, hearMental predicates
Say, words, trueSpeech
Do, happen, move, touchActions, events, movement, contact
Be (somewhere/someone/something), there is, is mineLocation, existance, specification, possession
Live, dieLife and death
When, time, now, before, after, a long/short time, for some time, momentTime
Where, place, here, above, below, far, near, side, insideSpace
Not, maybe, can, because, ifLogical concepts
Very, moreAugmentor, intensifier
LikeSimilarity

 

Riportiamo qui un esempio di come la pratica clinica del MSN possa essere applicata in Medicina al fine di riavvicinare il linguaggio, la comunicazione, al mondo del paziente, al suo sentire più intimo.

Definizione clinica di depressione DSM-5:

sentimenti d’impotenza o eccessiva o inappropriata colpa (che può essere delirante) praticamente ogni giorno” 

 

Come si evince da questa definizione, il  tipo di linguaggio qui utilizzato focalizzato su una prospettiva sociale, si potrebbe dire di sickness[2]; infatti in questa definizione ritroviamo sottointesi concetti quali fallimento sociale, colpa, giudizio morale.

Al contrario, il MSN può indirizzare verso una definizione che sposti la prospettiva all’interno del paziente depresso, basandosi sulle parole che utilizzerebbe la persona stessa:

“fare qualcosa, non fare niente, non fare niente di buono, voler vivere, non voler vivere, voler morire.”

 

Una guida all’arte della conversazione per ragazzi e adulti con autismo

Paul Jordan, linguista che opera nell’Australian National University, soffre di una sindrome dello spettro autistico. Attualmente residente a Canberra, è autore del libro “How to start, carry on and end conversations” (Come iniziare, portare avanti e terminare le conversazioni), diretto ad adolescenti e giovani adulti con sindrome da spettro autistico (ASD, Autistic Spectrum Disorder), con lo scopo di insegnare loro a dare un senso ed ad affrontare le principali situazioni sociali della vita quotidiana, come la scuola, l’università, le relazioni con persone amiche ed estranei. Un esempio, molto spesso le persone autistiche tendono a considerare ogni discorso in modo assolutamente letterale, non distinguendo ciò che viene detto in modo serio e ciò che è ironico o scherzoso. Da qui nasce l’esigenza di una guida, un manuale, che ragazzi e famiglie possano utilizzare per superare queste difficoltà. La scelta di un linguaggio semplice, comprensibile ad ogni fascia d’età e cultura, quindi universale, potrebbe essere la strategia vincente, quindi per renderlo universale, l’autore utilizza le parole (concepts) del Metalinguaggio Semantico Naturale.

 

Come fare amicizia

Come questo libro può essere utile a tutti coloro che vivono, curano, stanno insieme a persone affette da disordine dello spettro autistico? Le famiglie e i pazienti adulti possono utilizzarlo come una guida, un manuale, strutturato in tracce, “scripts”, che ripercorrono le fasi dal pensiero di una persona con spettro autistico (o con sindrome di Asperger, “Aspies) e dalle sue  parole, che aiutano l’utilizzatore ad affrontare le più frequenti e basilari situazioni sociali come conoscere nuove persone e conversare.

<<Spesso ti sarà capitato di desiderare disperatamente di avere amici, ma tuttora non sai esattamente come fare. Probabilmente ti senti evitato dagli altri bambini, che forse non ti parlano perché ritengono che tu abbia detto o stia dicendo qualcosa di inappropriato – qualcosa che loro pensano non si dovrebbe dire>>

 

Traccia 1 – INCONTRARE QUALCUNO CHE NON VEDEVI DA UN PO’ DI TEMPO…

Contesto: Può essere questo

Conosco qualcuno molto bene

                                  Non sono stato con questo qualcuno per qualche tempo

                                  Vedo questo qualcuno adesso

Azioni suggerite: Quando è così, è una buona cosa se dici a questo qualcuno qualcosa come questo:

Non ti ho visto per qualche tempo, ora ti vedo, mi sento bene per questo

                                Voglio sapere alcune cose di te

                               Voglio sapere cosa hai fatto durante questo tempo

                               Voglio sapere cosa ti è successo durante questo tempo

 

<<E’ più facile parlare con un adulto, non credi?, perché sono più comprensivi. Tuttavia, è molto più difficile parlare con i tuoi coetanei della tua età soprattutto se senti che non hanno nulla in comune con te>>

Questo capitolo è uno specchio che riflette in modo innovativo un’immagine chiara delle difficoltà e del disagio che spesso le persone con autismo provano nell’affrontare anche le più basilari situazioni sociali e in particolare i bambini.

 

Conversare

Al fine di coltivare ulteriormente le proprie relazioni amicali, il libro suggerisce ai giovani autistici di applicare le loro abilità nell’affrontare piccole conversazioni. L’autore, infatti, spiega che ciò che per la gente comune può sembrare ovvio e naturale, per i ragazzi affetti da autismo vi sono delle regole che devono essere loro spiegate e messe in pratica.

Dal libro:

<<In questo capitolo ci focalizzeremo su come relazionarsi con altri i loro coetanei utilizzando il mini-linguaggio>> per spiegare cosa accade e come fare.

Traccia 1 – INIZIARE UNA CONVERSAZIONE…

Contesto: Può essere così:

Vedo qualcuno da qualche parte

                                  Conosco bene questo qualcuno

                                  Posso dire alcune cose a questo qualcuno in quel momento

                                  Se ti senti in questo modo, è una buona cosa se dici a questo  qualcuno qualcosa

Azioni suggerite: è una buona cosa se dici qualcosa come questo:

Voglio sapere come stai

Ad esempio, puoi pensare: “c’è Laura che lavora con me al supermercato. Lei è stata in un’altra parte del paese per 6 mesi  e non l’avevo ancora vista. Mi chiedo come stia”

Puoi dire: “Laura, come stai? Non ti vedo da un anno! Cosa stai facendo? Come era Perth? Recuperiamo il tempo perduto. Cosa fai venerdì?  Potremmo  incontrarci da qualche parte”

 

 

Traccia 2 – PROSEGUIRE UNA CONVERSAZIONE…

Contesto: Può essere così:

Sto parlando con qualcuno per qualche tempo

                                  Quando ti accade ciò, devi fare qualcosa con il tuo corpo durante questo tempo

                                  Devo guardare  molte volte questo qualcuno in faccia 

                                  Devo guardarlo negli occhi  molte volte

                                  E’ buono se  sono di fronte a questo qualcuno

                                  E’ buono se  non sono molto lontano da questo qualcuno; è  buono se non  sono molto

   vicino da questo qualcuno

                                  E’ buono se il mio braccio non tocca questo qualcuno

                              

Azioni suggerite: Allo stesso tempo devo pensare in questo modo:

Quando questo qualcuno sta dicendo  alcune cose a me, non posso dire niente a

questo qualcuno nello stesso momento

                                Allo stesso tempo, voglio dire alcune cose su queste cose

                                E’ buono se dico qualcosa su alcune cose

 

 

<<Infine, una conversazione deve volgere ad una conclusione – non può continuare ancora e ancora… ma tu potresti avere difficoltà a sapere come  uscire da una conversazione>>

 

Interessi speciali

Spesso adulti e bambini con un disordine dello spettro autistico hanno degli interessi speciali, argomenti che li appassionano e dei quali spesso diventano dei veri e propri esperti. Alcuni esempi di interessi di Paul Jordan, riportati nel libro, sono gli animali, i mezzi di trasporto, le lingue del mondo, ma molti possono essere gli ambiti di interesse delle persone con autismo come la musica e i numeri. La loro conoscenza ed esperienza su questi temi può raggiungere livelli eccezionali. Il libro suggerisce al ragazzo con autismo di utilizzare questi propri interessi come capacità di adattamento (coping skills).

<<Dal momento in cui il mio interesse speciale è il mini-linguaggio, sembra appropriato che io lo utilizzi qui per spiegare alcuni metodi con cui le persone con autismo utilizzano i propri interessi speciali come abilità di coping. >>

<<…noi tendiamo a parlare ore e ore sui nostri interessi speciali e ad escludere quelli degli altri>>

Traccia 1 – AFFRONTARE L’INATTESO…

Contesto: So che succede in questo modo:

Penso ad alcune cose  non come alcune altre persone pensano a  queste cose

                    A causa di questo, sento  qualcosa di male quando  le cose accadono non come sono

    accadute prima

                   In questi momenti penso “Queste cose non sono ora come erano prima; non so il perché è

   così”

                                                              

Azioni suggerite: Quando succede questo, è bene se penso in questo modo:

                               Voglio sapere perché queste cose sono ora non come erano prima. Posso saperlo se

faccio qualcosa [ad esempio, leggo di queste cose, parlo a qualcuno di queste cose]

                Voglio farlo a causa di ciò

 

 

 

Ragionare in modo differente può essere un problema

Le persone con disordine da spettro autistico possiedono un modo di ragionare molto lontano e differente da quello degli altri. Tuttavia, isolarsi completamente e prescindere da ogni relazione con gli altri è impensabile(pensiamo anche solo alle relazioni con l’insegnante e i compagni di classe). Di conseguenza, diviene fondamentale per questi ragazzi apprendere quali differenze intercorrono fra il loro modo di imparare e ragionare e quello delle persone che li circondano, al fine di superare le eventuali difficoltà.

<<Alcune volte puoi sentire che sei molto più intelligente del resto  dei tuoi compagni di classe. Hai quella che si chiama abilità intellettuale avanzata. Mentre gli altri alunni stanno imparando altre cose, puoi probabilmente ritrovarti distratto da cose che luccicano, fanno rumore  o espressioni del linguaggio (in particolar modo prendendo tali espressioni in modo letterale)…>>

 

Traccia 1 – ADATTARSI A POSSIBILI EFFETTI DEL PENSARE IN MODO DIFFERENTE (COPING)…

 

Contesto: Io so che accade così:

Io sono qualcuno non come le altre persone

                                 Il mio cervello fa cose non come i cervelli degli altri

                                 A causa di questo, io penso a molte cose non come le altre persone

                                 A volte cose belle possono accadere a causa di questo

                                 A volte cose brutte possono accadere a causa di questo

                                 E’ buono se io so bene questo

                                              

Azioni suggerite: E’ buona cosa se penso in questo modo:

                               Io posso pensare a queste cose molto bene. Nessun altra persona può pensare in questo

modo

 

<<Restare nel presente:  Il metodo è utilizzare la tecnica chiamata mindfulness per interrompere il tuo flusso di pensiero prima che un brutto ricordo vi ritorni in mente e vi sconvolga, causandoti rabbia senza un apparente motivo. Quando qualcosa di brutto ti accade in questo modo, cerca solo di trattenerti ancora un po’, chiudi gli occhi e concentrati sulla respirazione lenta>>

Considerazioni finali

 

È sorprendente vedere come tali analisi dei processi mentali siano per “noi” naturalmente appresi in età preconscia, non siano altrettanto scontati per le persone con sindrome da spettro autistico (ASD), come Paul Jordan.

Pensato come una guida alla conversazione, nel libro l’autore si rivolge direttamente e in prima persona al lettore con autismo. Tuttavia, scorrendo fra le pagine questa si rivela ben presto una modalità superficiale di lettura.

Il libro è infatti considerabile un manuale per tutti, non solo per le persone con ASD, un vero e proprio “Galateo della comunicazione”, partendo dall’accoglienza, del saluto, dall’accettazione, dall’ascolto, dal rispetto per sé stessi e per i propri interessi e rispetto degli altri.

In primo piano l’attore principale è il processo di razionalizzazione, per poter apprendere, capire fenomeni del mondo, dare spiegazioni che sanno pacificare l’ansia generata dalle cose ignote, non conosciute, non prevedibili.

Attraverso la lettura delle tracce è possibile sperimentare sulla propria pelle e per la prima volta un modo di pensare e ragionare differente, fortemente razionale e logico anche in quegli ambiti che siamo soliti considerare emozionali e sociali.

Di fronte all’imprevedibilità dei pensieri, Paul Jordan ci saluta ricordandoci l’importanza del respiro, della mindfulness, tuffandosi nelle filosofie orientali, un mondo che non avremmo pensato di scoprire nella mente di persone con autismo.

Autori:

 

Maria Giulia Marini,

Direttore dell’Area Sanità e Salute della Fondazione ISTUD

 

Silvia Napolitano,

Ricercatrice dell’Area Sanità e Salute della Fondazione ISTUD

 

Ringraziamenti:

 

Siamo molto grati a Paul Jordan, linguista che opera nell’Australian National University e autore del libro “How to start, carry on and end conversations” che ha ispirato questo articolo.

paul jordan

 

Fonti:

[1] Griffith

[2] Kleinman, Arthur. The illness narratives: Suffering, healing, and the human condition. Basic books, 1988.

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