AUTISMO

How to start, carry on and end conversations
Paul Jordan
Do you find it hard to make friends? Do you struggle to know what to say to start a conversation?
In this book, Paul Jordan, who is on the autism spectrum, explains how to make sense of everyday social situations you might encounter at school, university or in other group settings. He reveals how, with the use of just 65 simple words, it is possible to create ‘scripts for thinking’ that break conversations down into small chunks and help you to think of what to say, whether you are speaking to a fellow student, starting a conversation with a new friend, calling out bullies or answering a teacher’s question.
These small words will be a big help for all teenagers and young people with ASD.

La solitudine dei numeri Primi
Paolo Giordano

Mattia e Alice, i protagonisti di questo romanzo, sono così, due persone speciali che viaggiano sullo stesso binario ma destinati a non incontrarsi mai. Sono due universi implosi, incapaci di aprirsi al mondo che li circonda, di comunicare i pensieri e i sentimenti che affollano i loro abissi. Due storie difficili, due infanzie compromesse da un pesante macigno che si trascina nel tempo affollando le loro fragili esistenze fino alla maturità. Tra gli amici, in famiglia, sul lavoro, Alice e Mattia, portano dentro e fuori di sé i segni di un passato terribile. La consapevolezza di essere diversi dagli altri non fa che accrescere le barriere che li separano dal mondo fino a portarli a un isolamento atrocemente arreso. Alice soffre di anoressia nervosa ed è snobbata dai ragazzi perché è zoppa. Con una vita sociale pressoché nulla. Mattia è un ragazzo problematico: non ha alcun interesse nelle interazioni sociali e ha una malsana attitudine all’autolesionismo.

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
Haddon M.

Christopher è un quindicenne colpito dal morbo di Asperger, una forma di autismo. Ha una mente straordinariamente allenata alla matematica ma assolutamente non avvezza ai rapporti umani: odia il giallo, il marrone e l’essere sfiorato. Ama gli schemi, gli elenchi e la deduzione logica. Non è mai andato più in là del negozio dietro l’angolo, ma quando scopre il cane della vicina trafitto da un forcone capisce di trovarsi di fronte a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, era così bravo a risolvere. Inizia così a indagare.

Se ti abbraccio non  aver paura
Ervas Fulvio
Il verdetto di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni. L’autismo l’ha fatto prigioniero e Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio. Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e senza meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano l’America in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi la normalità è abolita, e non si sa più chi è diverso. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta lungo il tragitto, tenero Pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in viaggio per sempre.

Sono graditi visi sorridenti
Andrea Antonello, Franco Antonello

In questo nuovo libro, Franco e Andrea raccontano la vera storia della loro vita, iniziando dalla vita di Franco prima di Andrea: dove nasce, com’è la sua famiglia, quali strade ha percorso e quali scelte ha compiuto prima di diventare un felicissimo papà di un bambino bellissimo. E continuando con quello che è successo dopo che Andrea, quel bellissimo bambino, ha iniziato a sfuggirgli di mano, sempre più intrappolato in un misterioso vortice che solo dopo anni si capirà essere l’autismo. E se nella vita professionale Franco miete successi uno dopo l’altro, nella lotta contro quel terribile nemico non pare esserci speranza: medici e ciarlatani, guaritori africani e maghi brasiliani, nessuno sembra poter fare niente. Ma quella non è la fine per Franco e Andrea: è solo l’inizio. Insieme scopriranno che non si deve rinunciare ai sogni e alla vita, e che le difficoltà, anche quelle più tremende, possono essere affrontate, cercando di rispondere alla richiesta di Andrea di avere intorno persone allegre, che guardano al lato positivo della vita: Sono graditi visi sorridenti.

 

Una notte ho sognato che parlavi
Gianluca Nicoletti

Questa è la storia di Tommy, un simpatico e riccioluto adolescente autistico. E la storia di suo padre, Gianluca, un puntuto giornalista radiofonico. In questo libro si narra di un bambino che a tre anni era tanto buono e silenzioso, di un padre che quando un neuropsichiatra sentenziò “È attratto più dagli oggetti che dalle persone” non trovò tutto ciò un po’ strano, e di come con l’arrivo dell’adolescenza le cose in famiglia improvvisamente cambiarono: quel bambino taciturno diventò un gigante con i peli, forzuto e talvolta incontrollabile, con giovanili esuberanze sessuali, e quel cinquantenne si scoprì – suo malgrado – un padre (felicemente) indispensabile. In queste pagine non si raccontano viaggi in motocicletta oltreoceano, né visite a sciamani. Si raccontano molto più banalmente faticose (per il padre) e piacevoli (per il figlio) gite in tandem per Roma, meno piacevoli visite negli uffici della Asl per ottenere un permesso di parcheggio per disabili, acrobatiche organizzazioni familiari per conciliare lavoro-scuola-terapie-svago, risse verbali per un posto a sedere in autobus, quesiti su come gestire una nascente (prorompente) sessualità.

George & Sam
Charlotte Moore

La storia di due bambini, la loro nascita, la loro infanzia, la graduale scoperta dell’autismo, il lungo cammino per avere una diagnosi formale e l’impatto della malattia sulla famiglia. George è stato un bambino precoce, ha camminato a nove mesi, parlato prestissimo con un vocabolario ricco, ma allo stesso tempo è stato un bambino difficile, che dormiva poco, pieno di energia nervosa. Sam da parte sua è stato un bambino placido e tranquillo. Due bambini molto diversi eppure entrambi diagnosticati come autistici all’età di quattro anni, in un’epoca nella quale non sembrava possibile che l’autismo ricorresse per due volte all’interno della stessa famiglia. Il racconto della vita di una famiglia di fronte all’autismo, di come è percepito e vissuto.

Un amico come Henry
Nuala Gardner

Dale è un bambino autistico: irritabile, taciturno, è incapace di comunicare con il mondo circostante. Non riconosce nemmeno i suoi genitori, e la vita famigliare ne è quasi distrutta. Ma dopo anni in cui mamma e papa le tentano tutte per ottenere qualche piccolo progresso, la vita di tutti quanti viene trasformata dall’arrivo di un nuovo personaggio: un golden retriver di nome Henry. Sotto gli occhi increduli della famiglia, tra il bambino e il cane si instaura un rapporto sempre più vivace e profondo che piano piano aiuta Dale a uscire dal suo isolamento e a farlo diventare il simpatico e autosufficiente giovane uomo che è oggi.

Né giusto né sbagliato
Paul Collins

Il piccolo Morgan Collins ha tre anni. Legge tutto quello che gli capita dalle annate di vecchi giornali ai manuali di medicina. Ma se qualcuno gli chiede come si chiama non risponde, e le frasi più ovvie sono per lui un rompicapo insolubile. Per descrivere questo comportamento i medici sono soliti usare una parola semplice e definitiva: autismo. In realtà, come dimostra Paul Collins in questo affettuoso, disarmato e toccante ritratto dal vero di suo figlio, quella parola, prima che una diagnosi, è la soglia d’accesso a un continente misterioso e affascinante, con i suoi primi abitanti (il Ragazzo Selvaggio che sconcertò l’Europa del Settecento), i suoi cartografi (da Freud ad alcuni coraggiosi ricercatori di oggi, spesso non meno eccentrici dei loro pazienti), le sue imprevedibili propaggini (ad esempio i programmatori della Microsoft, che invece di guardarti in faccia seguono quello che dici sullo schermo del loro computer). Questo libro è intessuto di storie lontanissime fra loro.

Una bambina
Hayden Torey L.
A sei anni Sheila non parlava, non piangeva e i suoi occhi erano pieni di odio. Abbandonata sull’autostrada dalla madre in fuga coll’amante, picchiata dal padre alcolizzato, Sheila è assegnata a una classe di bambini irrecuperabili dopo aver tentato di bruciare vivo un bambino di tre anni. Per tutti, ma non per la sua insegnante Torey Hayden, Sheila è persa. Torey ha colto in lei la scintilla del genio.

Il gatto meccanico
Hayden Torey L.
Conor ha nove anni ed è autistico. O per lo meno così pensa sua madre, Laura Deighton, una famosa scrittrice che lo affida alle cure del dr. Innes, uno psicologo newyorkese appena trasferitosi nel Dakota. Al medico basta poco per capire che la situazione è molto complessa e coinvolge tutta la famiglia del bambino. Peccato però che proprio Laura non accetti la terapia ma preferisca raccontargli fuori dal rapporto psicologo-paziente la storia della sua vita. Una vita difficile, ricca di avvenimenti e di bruschi cambiamenti di direzione, nella quale la vivissima fantasia di bambina prima, e di giovane donna poi, la porta a creare la figura di Torgon, una donna con poteri sacri, una sorta di alter ego con il quale Laura stabilisce un rapporto al limite del patologico che condizionerà profondamente non solo la sua, ma anche la vita della famiglia. Non sarà facile per James, dibattuto tra la sua intuizione, le cose che apprende dalle sedute con il bambino e i racconti di Laura, arrivare a capire qual è il vero problema di Conor. Quando finalmente la verità verrà a galla sarà una verità sorprendente e con un risvolto oscuro che lascia senza fiato.

La fortezza vuota. L’autismo infantile e la nascita del sé
Bettelheim Bruno
Questo libro di Bettleheim è diventato un classico delta psicologia, una pietra miliare nello studio della schizofrenia e in particolare di quella sua forma grave e precoce che è l’autismo. Bettletheim ha scelto, dalla sua esperienza di terapeuta, alcuni dei casi meno curabili: non ha voluto celebrare le vittorie della medicina, ma mostrare, nelle sue manifestazioni più virulente e radicali, l’essenza della malattia. Quelle che narra sono esperienze emotive e intellettuali profonde, attraversate da domande e da dubbi che coinvolgono chi cura e chi è curato.

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