Collaborazione tra l’Area Sanità e Salute di Fondazione ISTUD e l’Aga Khan University nell’ambito del progetto NIGRAAN

imagesA livello mondiale, la polmonite e la diarrea sono tra le maggiori cause di morbilità e mortalità per i bambini sotto i cinque anni, dopo la malnutrizione. In Pakistan, circa il 25% dei bambini fino ai cinque anni soffre di diarrea ogni anno, e un bambino su sei ha almeno un episodio di polmonite all’anno: ciononostante, solo il 38% dei bambini riceve delle ORS (soluzioni reidratanti orali) per la diarrea, e il 41% – approssimativamente – riceve antibiotici per sospetta polmonite.

Nel 1993-1994, in Pakistan, venne stabilito un “Programma Nazionale per la Pianificazione Famigliare e per le Cure Primarie”, comunemente chiamato “Lady Health Workers Program”, con lo scopo di fornire servizi sanitari materno-infantili al 60% della popolazione rurale. Con questo programma, le donne della comunità locale che soddisfavano determinati criteri di idoneità, in termini di eduzione e residenza, venivano reclutate e formate come “Lady Health Workers” (LHWs), per lavorare come “punto focale della cura” per le loro rispettive comunità.
Nonostante tutti questi sforzi, ancora dopo vent’anni l’impatto complessivo sullo stato di salute della popolazione rurale è stato minimo, specialmente nel ridurre morbilità e mortalità infantili ascrivibili alla diarrea e alla polmonite. La “Quarta Valutazione Esterna del Programma Nazionale per la Pianificazione Famigliare e le Cure Primarie” (FENP) del 2008 ha fornito degli approfondimenti nelle cause e nei fattori decisivi di questo inamovibile tasso di mortalità.

“NIGRAAN” – una parola in lingua urdu che significa “supervisione” – è il nome del progetto di ricerca che ha lo scopo di colmare queste mancanze strutturali nel programma LHW, di migliorare il community case management (CCM) della diarrea e della polmonite infantili da parte delle LHWs e dei caregiver della comunità (le madri, ad esempio), attraverso una supervisione e un tutoraggio rafforzati da parte delle Lady Health Supervisors (LHSs).

Ora, siamo lieti di annunciare l’inizio della collaborazione tra il team dell’Area Sanità e Salute di Fondazione ISTUD e l’Aga Khan University di Karachi (Pakistan), nell’ambito del progetto NIGRAAN.

La collaborazione prevede la revisione degli strumenti di ricerca, e – fino ad adesso – è stata strutturata in quattro parti: un primo incontro nella sede ISTUD di Baveno, che ha avuto luogo nell’aprile 2015 tra le due parti; un profondo lavoro online in cui i materiali raccolti sul campo sono stati riletti alla luce degli strumenti di Medicina Narrativa; un webinar, in cui Maria Giulia Marini ha condotto un seminario per la tutor del progetto, che a sua volta ha formato il team di ricerca sul campo; e infine un incontro, nella nostra sede di Milano, tra la professoressa Fauziah Rabbani dell’Aga Khan University e il team dell’Area Sanità e Salute di Fondazione ISTUD.

Come sostiene Maria Giulia Marini, “l’introduzione della Medicina Narrativa ha rappresentato una innovazione assoluta nel contesto di un progetto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità già ben strutturato. Ancora, abbiamo una prova di come la Medicina Narrativa possa essere applicata in ogni condizione, in ogni contesto geografico e con ogni tipo di healthcare provider“.

Fauziah Rabbani sottolinea come “gli strumenti della Medicina Narrativa abbiano aiutato a fornire dati Evidence-Based su un aspetto importante nell’ambito del progetto NIGRAAN – ad esempio, le prospettive dei caregiver (madri e famiglie) nel momento in cui si prendono cura di un bambino malato di diarrea o di polmonite, e quali cure cercano in uno specifico contesto di decision making. I risultati, quindi, aiuterebbero i policy makers nel programma LHW nel capire come formare al meglio le LHW nel coinvolgere degli “altri” significativi (membri della famiglia, oltre alle madri) nella gestione appropriata di un bambino malato, per risultati migliori nel campo della salute“.

Alessandra Fiorencis

Laurea magistrale in Scienze Antropologiche ed Etnologiche presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Specializzata nel campo dell’antropologia medica, ha condotto attività di formazione a docenti, ingegneri e medici operanti in contesti sia extra-europei che cosiddetti “multiculturali”. Ha partecipato a diversi seminari e conferenze, a livello nazionale e internazionale. Ha lavorato nel campo delle migrazioni e della child protection, focalizzandosi in particolare sulla documentazione delle torture e l’accesso alla protezione internazionale, svolgendo altresì attività di advocacy in ambito sanitario e di ricerca sull’accesso alle cure delle persone migranti irregolari affette da tubercolosi. Presso l’Area Sanità di Fondazione ISTUD si occupa di ricerca, scientific editing e medical writing.

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